Ogni giorno un paziente si sveglia e cerca un modo per migliorare il proprio sorriso orientandosi fra le informazioni reperite on line e trattamenti casalinghi. Ogni giorno un professionista del dentale cerca di accontentare le crescenti richieste studiando tecniche e nuovi prodotti.
Odontoiatri e igienisti dentali dovrebbero tenere a disposizione diverse tipologie di prodotti sbiancanti per accontentare le esigenze di tutti i pazienti. Le ricerche ci indicano che circa l’80% della popolazione vorrebbe un sorriso più bianco, ma solo il 15% circa ha utilizzato dei prodotti sbiancanti per raggiungere questo obiettivo. Rimane quindi un 65% della popolazione che per svariati motivi non ha mai eseguito tale procedura. Questo perché forse ancora non si conoscono le potenzialità dei prodotti a disposizione e i danni invece causati da metodi “fai da te”.
Cosa dice la normativa
L’Europa ha stabilito attraverso il Regolamento (CE) n. 1223/2009 e il Regolamento (UE) n. 344/2013 a partire dall’11 luglio 2013, le regole di utilizzo dei prodotti per lo sbiancamento o lo schiarimento dei denti. La normativa è stata aggiornata per tutelare le persone ponendo l’utilizzo dei trattamenti sbiancanti sotto la sorveglianza o la stretta esecuzione da parte dei professionisti. Questo perché, in modo analogo a certi composti chimici o ai farmaci, è necessario l’intervento dei professionisti.
Fondamentalmente questo regolamento stabilisce che i prodotti che contengono perossido di idrogeno, presente o liberato, possono essere classificati in 3 grandi categorie:
- OTC (over the counter o da banco)
- Sbiancamenti cosmetici
- Sbiancamenti medicali o terapeutici
I prodotti da banco sono quelli definiti di auto consumo con finalità cosmetica e possono contenere perossido di idrogeno al di sotto dello 0,1%. Possono essere liberamente acquistati dalle persone senza prescrizioni o indicazioni mediche. Sono quindi dentifrici, collutori o gel topici acquistabili al supermercato, in farmacia e altri negozi oppure online: contengono una minima percentuale di principio attivo, in modo che siano assolutamente innocui. Questo perché la normativa è stata stilata per tutelare la salute delle persone che senza conoscenze tecniche potrebbero altrimenti danneggiare lo smalto. Dall’altro lato però contenendo una piccola quantità di principio attivo anche i risultati ottenuti sono limitati.
I prodotti cosmetici invece sono quelli usati per effettuare un trattamento sanitario con finalità estetico-cosmetica. Devono contenere fra lo 0,1% e il 6% di perossido di idrogeno e li possono utilizzare solo Odontoiatra e Igienista Dentale. Questa categoria di prodotti racchiude sia alcuni dei prodotti da usare alla poltrona sia quelli da usare a casa con le mascherine preformate o personalizzate, ma solo dopo consiglio e istruzione all’utilizzo attento da parte dei professionisti in modo da garantirne l’efficacia e la sicurezza.
I prodotti medicali sono dispositivi medici utilizzati con finalità terapeutiche, cioè curano gravi discromie. Possono contenere perossido di idrogeno sopra al 6%, solitamente si usano percentuali che vanno dal 25% al 40% circa. Questa tipologia di trattamenti viene eseguita solo negli studi odontoiatrici e quindi dai professionisti abilitati per l’alta percentuale di principio attivo necessitano precauzioni e attenzioni particolari.
Come scegliere il trattamento ideale?
Naturalmente è necessario unire le esigenze estetiche del paziente con le valutazioni dell’igienista dentale e del dentista. Attraverso un’attenta osservazione in studio per età, stato di salute del cavo orale, colore iniziale dello smalto, abitudini e presenza di restauri sulla dentatura si può individuare il prodotto più adatto alle singole esigenze.
Dott.ssa Chiara Lorenzi
Fonti:
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