Un sondaggio su 194 igienisti dentali italiani effettuato attraverso la piattaforma Instagram (account @tartaronline) e uno studio scientifico internazionale svelano un punto chiave: lo scanner è uno strumento percepito come utile, ma ancora troppo poco utilizzato. La formazione e il riconoscimento del ruolo operativo ne determinano il successo.
Negli ultimi anni lo scanner intraorale (IOS) è entrato stabilmente nelle abitudini degli studi odontoiatrici per protesi, ortodonzia e workflow digitali. Ma, al di là dell’impronta, lo scanner può diventare un potente strumento anche per l’igienista dentale: monitorare tessuti, misurare cambiamenti nel tempo, documentare ogni caso e motivare il paziente in modo visivo e immediato.
Per capire qual è la situazione reale nelle nostra realtà quotidiana, abbiamo messo a confronto i risultati di un sondaggio rivolto a 194 igienisti italiani con i dati della letteratura scientifica. Il quadro che emerge è lampante: l’IOS è considerato estremamente utile, ma non viene ancora messo nelle mani dell’igienista dentale con continuità.
Come gli igienisti dentali percepiscono lo scanner (e come lo usano davvero): risultato dell’indagine svolta nella community di Tartaro Online
Lo scanner come strumento di comunicazione
Alla domanda “In che modo lo scanner potrebbe aiutarci nella pratica clinica?”, i partecipantii hanno risposto così:
| Risposta | % |
| Per comunicare con il paziente | 22,2% |
| Per comunicare con il team | 2,6% |
| Per entrambe le cose | 70,6% |
| Non utile | 4,6% |
Possiamo quindi dire che 93,4% degli igienisti dentali partecipanti ritiene lo scanner uno strumento di comunicazione clinica — soprattutto con il paziente. L’IOS viene quindi percepito non solo come strumento “tecnico”, ma come alleato relazionale, capace di aumentare consapevolezza, motivazione e adesione ai piani di igiene e mantenimento.
Quanti lo usano davvero?
Alla domanda sull’uso effettivo dello scanner nello studio, emergono tre categorie:
| Risposta | % |
| Lo usano realmente | 42,3% |
| È presente ma non viene consentito il suo utilizzo | 28,4% |
| Non lo usano ma vorrebbero | 29,4% |
Se volessimo trarre delle considerazioni potremmo dire che:
- Solo 4 igienisti su 10 usano lo scanner in autonomia.
- 3 su 10 potrebbero usarlo, ma sono bloccati da barriere organizzative e piramidali (eh sì) interne allo studio.
- Gli ultimi 3 su 10 sono pronti e motivati, ma non hanno accesso né formazione né delega.
Il dato è potente: lo scanner è desiderato e percepito come utile, ma non viene ancora riconosciuto come strumento dell’igienista.Lo studio “Changes in views on digital intraoral scanners among dental hygienists after training in digital impression taking” (Park et al., 2015) ha monitorato un gruppo di igienisti dentali prima e dopo un training sull’uso dello scanner.
I risultati sono stati interessanti:
- PRIMA della formazione: percezione incerta, timore di sbagliare, bassa confidenza
- DOPO la formazione: aumento significativo di
percezione di utilità
facilità d’uso
desiderio di impiegare lo scanner in clinica
comfort nella comunicazione con il paziente
La conclusione dello studio è che la formazione cambia la percezione e sblocca l’utilizzo clinico reale.
Nel nostro sondaggio, i due ostacoli più evidenti sono gli stessi messi in luce dalla letteratura:
- mancanza di formazione strutturata
- mancanza di riconoscimento operativo nel team
Barriere attuali e opportunità concrete per la professione
| Barriera | Effetto |
| Mancanza di delega | Lo strumento resta inutilizzato |
| Cultura clinica tradizionale | Lo scanner è visto “solo per il dentista |
| Formazione insufficiente | L’operatore non si sente sicuro |
| Tempo percepito come ostacolo | Non viene integrato nel workflow |
Eppure, le opportunità sono evidenti:
- documentazione evolutiva nel tempo (recessioni, usura, indice di placca)
- maggiore motivazione del paziente grazie al 3D e al colore
- follow-up misurabili, non solo descrittivi
- comunicazione clinica più efficace e professionale
I dati ci dicono che lo scanner non è un problema tecnologico, ma culturale. Quando l’igienista dentale viene formato e responsabilizzato, lo usa.
È il momento di fare un piccolo passo avanti:
Lo scanner intraorale è anche strumento dell’igienista dentale. Chiediamo formazione, chiediamo di poterlo usare, portiamo noi la cultura del digitale nella prevenzione.




