Durante la mia attività di tirocinio presso l’ambulatorio di igiene orale del ‘Policlinico Le Scotte’ mi è capitato di fare pratica su molti pazienti con patologie a livello sistemico. Nelle cartelle di molti di questi pazienti, con l’aiuto di medici e odontoiatri del reparto, era già stata indicata la necessità di profilassi antibiotica per la seduta di igiene orale professionale. La maggior parte dei pazienti alla mia richiesta di conferma di aver eseguito in modo corretto la profilassi antibiotica però si dimostrava perplessa.
La mia tesi di laurea è partita dunque dalla curiosità di trovare studi sulla profilassi antibiotica in campo odontoiatrico, in particolar modo per l’igiene orale professionale, e in secondo luogo intervistare i pazienti che ne necessitavano. I pilastri della mia tesi sono stati i due concetti che ritengo la base del nostro lavoro: prevenzione ed educazione sanitaria.
Per prevenire l’endocardite infettiva in odontoiatria la profilassi antibiotica è necessaria solo per pazienti realmente a rischio, perchè può avere effetti indesiderati rilevanti come reazioni avverse, quali anafilassi, o induzione di fenomeni di resistenza batterica.
Le Linee Guida prevedono la profilassi antibiotica per:
• pazienti portatori di protesi valvolari o valvole riparate con materiale artificiale;
• pazienti con endocardite pregressa;
• pazienti con cardiopatia cianotica non trattata o con shunt palliativi post operatori.
I pazienti con patologie diverse dalle sopra citate, sono inseriti nelle classi a medio o basso rischio e per questi non c’è raccomandazione alla profilassi antibiotica. Le Linee Guida, comunque, consigliano vivamente di valutare ogni soggetto nel suo quadro clinico generale, stabilendo la necessità di una profilassi antibiotica, indipendente dalle situazioni prima definite, per la presenza di co-morbidità sistemiche, in particolar modo nel caso di diabete, di immuno-compromissione o di particolari terapie farmacologiche.
Il questionario
Nel mio studio è stata effettuata un’indagine sui pazienti che per le loro condizioni devono effettuare la profilassi prima di una seduta di igiene orale professionale, attraverso un questionario anonimo composto da dieci domande a risposta chiusa con indicazione di età e sesso.
Le domande sono state organizzate in modo tale che le risposte affermative avessero una valenza positiva sul livello di informazione e conoscenza dell’argomento, mentre quelle negative una sfavorevole.
Sono stati compilati 61 questionari: la compilazione è stata effettuata tramite l’aiuto di un operatore sanitario che spiegava eventuali perplessità da parte dei pazienti sia riguardo alle domande sia riguardo alle risposte.
RISULTATI
Dei 61 pazienti presi in esame il 54% era di genere maschile ed il 46% femminile senza, dunque, una grave disparità di sesso nei soggetti considerati a rischio; l’età media è risultata di 62 anni circa.
Le risposte alle domande del questionario mostrano una netta prevalenza di quelle negative (Fig. 2), che dimostra una scarsa conoscenza di informazioni basilari da parte del paziente che effettua procedure “invasive” con rischio di batteriemia, indicazioni che il paziente sarebbe tenuto a sapere.
Figura 2: percentuale di risposte negative vs. positive. Nei grafici seguenti vengono evidenziate le risposte alle singole domande, raggruppate per affinità di problema. Anche qui è possibile osservare che in nessuna domanda, anche se con percentuali differenti, emerge una maggioranza di risposte positive.
I risultati delle prime tre domande, raggruppate in relazione alla profilassi antibiotica a livello generale, sono esposti in Figura 3, evidenziando una elevata percentuale di risposte “negative”:
1. è a conoscenza di cosa è la profilassi antibiotica?
2. sa quali sono le condizioni patologiche che la richiedono?
3. sa per quali trattamenti odontoiatrici è necessaria?
Figura 3: percentuale delle risposte alle domande 1,2 e 3.
Anche le risposte alle domande 4 e 9, in cui si verifica se il paziente è a conoscenza di come comportarsi nel proprio caso, evidenziano una prevalenza di risposte negative, vedi Figura 4:
4. sa se prima dell’igiene orale deve fare la copertura antibiotica?9. conosce i rischi che comporterebbe il suo trattamento senza la profilassi?
Figura 4: percentuale delle risposte alle domande 4 e 9.
Solo poco più di un terzo dei pazienti presi in esame (il 38%) è consapevole del fatto che necessitano della profilassi antibiotica, mentre solo il 21% di questi conosce i rischi cui può andare incontro senza questo tipo di prevenzione, suggerendo una mancata conoscenza precisa del problema.
Le conclusioni alla domanda 5 risultano essere di particolare interesse e importanza; apparentemente i risultati potrebbero sembrare positivi visto che le percentuali dei sì e dei no si avvicinano, vedi Figura 5:
5. qualcuno l’ha informata che nel suo caso è necessaria prima di un trattamento?
Figura 5: percentuale delle risposte alla domanda 5.
Questo significa che anche se quasi la metà dei pazienti arruolati è stata informata della necessità di effettuare la profilassi antibiotica prima dell’igiene orale professionale, l’altra metà del campione, purtroppo, non è stata assolutamente educata a riguardo, dimostrando una mancanza di comunicazione da parte del personale sanitario.
Anche i risultati delle risposte alle domande 6 ed 8 risultano molto interessanti, vedi Figura 6:
6. sa quale antibiotico deve assumere?
8. conosce bene le procedure per attuare la profilassi?
L’analisi delle risposte evidenzia che molti pazienti non conoscono quale antibiotico assumere e quale sia la procedura corretta per la profilassi.
Figura 6: percentuale delle risposte alle domande 6 e 8.
La domanda 7 è stata posta per verificare se i pazienti hanno la coscienza di soffrire di allergie a qualche farmaco, in particolar modo agli antibiotici; vedi Figura 7.
7. ha allergie a farmaci?
Nei soggetti esaminati la presenza di allergie ai farmaci sembrerebbe abbastanza ridotta, meno del 10% del campione, confermando che le intolleranze ai farmaci non sono poi così frequenti. Nei casi di allergie note è comunque sempre possibile effettuare la profilassi idonea.
Figura 7: percentuale delle risposte alla domanda 7.
Le percentuali delle risposte alla domanda 10 indicano che gran parte dei pazienti esaminati ignorano i rischi di un uso inappropriato di questi farmaci, vedi Figura 8:
10. conosce i rischi di un uso inappropriato dell’antibiotico?
Questo dato può rendere conto del fatto che l’Italia è collocata tra i paesi con il più alto tasso di antibiotico-resistenza.
Figura 8: percentuale delle risposte alla domanda 10.
Altri dati interessanti emersi da questo studio riguardano l’influenza che sembra avere l’età anagrafica nei confronti della conoscenza del problema “profilassi”: infatti, solo 12 pazienti (20% del campione, 7 maschi e 5 femmine) hanno fornito una percentuale di risposte affermative maggiore del 50% e contemporaneamente emerge che l’età media di questo gruppo si abbassa a 53 anni, rispetto ai 62 anni del campione preso nella sua globalità.
Ancor più in particolare si può notare che le percentuali maggiori di risposte positive (oltre lo 80%) si riscontrano in pazienti di età inferiore ai 50 anni (Fig. 9).
Analizzando i gruppi con percentuale di risposte positive superiori al 50%, la relazione tra età e consapevolezza del problema appare chiaro, evidenziando una repentina riduzione delle percentuali attorno ai 50 anni (Fig. 10) per le risposte ai quesiti 1-3 (parte generale), analogamente a quanto si osserva nei confronti dei quesiti 4-10 (parte specifica) in cui, vicino ai 50 anni di età, le risposte positive risultano quasi sempre elevate (Fig. 11).
Il sesso, invece, non sembra influire sul livello di conoscenza del problema.
Figura 9: classi di età per risposte positive maggiori del 80%.
Figura 10: Percentuali di risposte positive alle domande 1-3 (parte generale), nella classe con numero di risposte totali positive superiore al 50%.
Figura 11: Percentuali di risposte positive alle domande 4-10 (parte specifica), nella classe con numero di risposte totali positive superiore al 50%.
La prevenzione e l’educazione sanitaria sono ormai da molto tempo due pilastri fondamentali del Sistema Sanitario (Legge 23 dicembre 1978, n. 833 art. 2).
Nonostante questa analisi abbia bisogno di una validazione, in quanto le domande su cui viene fatto riferimento sono state realizzate esclusivamente per questo studio, c’è dunque la necessità di approfondire l’argomento, ma questa indagine comunque ci ha permesso di verificare in linea generale che, per quanto riguarda il campo della profilassi antibiotica nel settore odontoiatrico, questi due concetti ampiamente correlati tra loro, sono alquanto disattesi e devono essere migliorati.
Come primo intervento è sicuramente necessario migliorare la comunicazione a partire dagli specialisti che seguono questi pazienti, per poi proseguire con gli altri operatori sanitari, cercando un miglior approccio sia interdisciplinare tra i vari professionisti, sia interpersonale con i pazienti medesimi.
In questo caso la figura dell’igienista dentale risulta di notevole importanza all’interno di questo progetto perché, innanzitutto, deve istruire il paziente alla esecuzione delle corrette manovre di igiene orale domiciliare (fondamentale per il mantenimento della salute di questi soggetti) e poi, attraverso i frequenti richiami di controllo, può aiutare il paziente a migliorare e rinforzare la consapevolezza sulle proprie condizioni di salute, mettendo in evidenza benefici e rischi di ogni trattamento a cui vanno incontro, come nel caso dell’igiene orale professionale, e invitandoli a consultare, in casi dubbi, i propri medici curanti o specialisti.
Dott.ssa Elisa Basagni – Igienista Dentale
Bibliografia
1) Alexei Gonzalez-Estrada MD., Lily C., Pien MD., Katrina Zell MA.MS., Xiao-Feng Wang PhD., David M., Lang MD. Antibiotics Are an Important Identifiable Cause of Perioperative Anaphylaxis in the United States. The Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice. Volume 3, Issue 1, January–February 2015, Pages 101-105.
2) Sironi S. Uso ed abuso di Antibiotici. AIRInforma. 11 Maggio 2015. Volume 2.
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5) Shetty V, Bertolami C. The physiology of the wound healing. In: Peterson LJ,ed. Principles of oral and maxillofacial surgery. Philadelphia: Lippincott; 1992: 3-18.
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8) Modolo M. A. Educazione sanitaria, prevenzione, promozione della salute: presente e futuro. Recenti progressi in medicina. Vol. 97, N. 10, Ottobre 2006 Pagg. 533-539
Dott.ssa Elisa Basagni – Igienista Dentale