Linguaggio dei segni: facciamo chiarezza

LINGUA O LINGUAGGIO?
SEGNO O GESTO?
NON UDENTE, SORDOMUTO, AUDIOLESO O SORDO?
Queste sono le comuni domande quando si tratta l’argomento che riguarda le persone con disabilità uditiva.

Partiamo dal principio

Il linguaggio è la capacità innata che possiede l’individuo nel comunicare.
La lingua è la modalità attraverso cui si esprime il linguaggio, un sistema codificato che segue regole ben definite ed è condivisa da una popolazione.

Il gesto è un movimento della mano, del braccio, che, solitamente, accompagna la comunicazione verbale, rafforzando ciò che si vuole dire e modificando un suo aspetto non cambia il senso.

Al contrario, il segno rientra in una forma di comunicazione codificata, quindi variando una sua caratteristica cambia il significato.
Chiarito ciò, si definisce LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS) quella lingua che mediante l’utilizzo di segni, si sviluppa sul canale visivo-cinetico ed è propria della popolazione italiana.

Come definiamo una persona non udente?

Sorda! Ed è descritto nella legge numero 95 del 2006:

“Art.1 1. In tutte le disposizioni legislative vigenti, il termine «sordomuto» è sostituito con l’espressione «sordo».
2. Il secondo comma dell’articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n.381, é sostituito dal seguente: «Agli effetti della presente legge si considera sordo il minorato sensoriale dell’udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che gli abbia compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio».
3. Al primo comma dell’articolo 3 della legge 26 maggio 1970, n.381, le parole: «L’accertamento del sordomutismo» sono sostituite dalle seguenti: «L’accertamento della condizione di sordo come definita dal secondo comma dell’articolo 1».”

Quali sono le regole per una corretta comunicazione con una persona sorda?

Essere posizionati frontalmente ad una distanza minima di 1 metro, ben illuminati, avere un ritmo moderato, non esagerare con il labiale, non alzare la voce, non utilizzare parole troppo articolate, se bisogna segnare nuovi termini si utilizza la dattilologia (alfabeto) o la scrittura.

Se in studio di presenta un paziente sordo, in era Covid-19, come comportarsi?

Dipende.
Se si conosce già il paziente, si è riusciti a conquistare la sua fiducia, a motivarlo, istruirlo e lo si rivede per il richiamo di igiene, si possono utilizzare le mascherine per i sordi. Sono mascherine chirurgiche dove all’altezza della bocca è presente una banda trasparente che permette la visibilità delle labbra.

Per l’acquisto collegarsi al sito

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dove troverete per Regione i contatti dei distributori.

Se il paziente si presenta per la prima volta: dare un appuntamento dedicato solo alla motivazione, istruzione domiciliare e alla spiegazione delle varie fasi della seduta di igiene. Utilizzare più materiale possibile, immagini, video e far vedere nella stanza in cui si opera, gli strumenti che si adotteranno.
Nel caso in cui il paziente viene accompagnato dall’interprete il lavoro è facilitato, ma ricordiamo che all’interno dello studio devono accedere meno persone possibili; dobbiamo favorire l’autonomia sia nostra, nel riuscire a comunicare con un paziente sordo, sia loro, perché lottano, quotidianamente, per ottenerla.

Uno studio dentistico dove si riscontra sensibilità in questo ambito è un valore aggiunto alla comunità.

I segni da utilizzare

I segni di base, come: saluti, mesi dell’anno, giorni della settimana, questi cambiano da città a città, da paese a paese e da regione e regione, perché la lingua non è riconosciuta a livello nazionale, ciò crea confusione e la localizzazione geografica incide notevolmente. Altri segni, come: dente, spazzolino, dentifricio, filo, scovolino, ecc… meglio raggruppare il materiale e mostrarlo. L’aspetto più complesso è il costrutto delle frasi, per questo serve un corso di formazione specifico. L’importante è riuscire a far comprendere il labiale e mettere tanto impegno…e tranquilli che la comunicazione andrà a buon fine!

Dott.ssa Silvia Licata – Igienista Dentale

Laureata in Igiene Dentale presso l’Università degli Studi di Messina nel 2012.
Nel 2014 presso Università degli Studi di Messina partecipa al
Corso di Perfezionamento Universitario in Scienze dell’Igiene Orale.
Promotore del Corso “ Utenti con disabilità uditiva: sapere e saper essere per un approccio professionale adeguato” Relatore: Dott.ssa/Interprete LIS  B. Mottola
Pubblicazione nel 2017 su Dental Academy.it dal titolo “Lingua dei segni: come comunicare al paziente con disabilità uditiva”.
Quasi Assistente all’autonomia ed alla comunicazione per sordi, ciechi e autistici.
Libera Professionista
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Instagram: Sissi Sorriso