RDA: cos’è e come si misura

Da Igienisti Dentali sentiamo continuamente parlare di questo famoso RDA senza conoscerlo a fondo generando, in alcuni casi, equivoci. Ad esempio si presume che un dentifricio con RDA sotto 70 sia più sicuro di uno con RDA 200, ma in realtà non è così. Qualsiasi dentifricio con RDA ≤250 è ritenuto sicuro.
L’aspetto che ci deve interessare di più invece è lo stato di integrità dello smalto. L’usura dentale è un problema multifattoriale e gli abrasivi contenuti nei dentifrici svolgono solo un piccolo ruolo rispetto agli altri fattori nel processo di alterazione delle superfici dentali.
Innanzitutto RDA sta per Relative Dentin Abrasivity. E’ un metodo creato nel 1976 dall’American Dental Association per valutare l’abrasività di un dentifricio misurandolo in laboratorio. Viene preso come riferimento l‘effetto creato sulla dentina perché è molto più morbida dello smalto, il che rende notevolmente più facile da usare per testare la relativa abrasività di diverse formulazioni di dentifricio.

I valori RDA sono ottenuti in laboratorio attraverso un protocollo standardizzato che confronta la quantità di struttura dentale consumata usando un dato dentifricio rispetto a un abrasivo di riferimento standard a cui viene assegnato un valore RDA di 100.

Nel 1995, l’International Standards Organization (ISO) ha adottato questo metodo come standard internazionale per la misurazione dell’abrasività dei dentifrici. Il protocollo stabilisce fattori come pressione, tempo, temperatura e umidità in modo standardizzato. La specifica ISO afferma che un dentifricio non deve superare un RDA di 250, che è considerato il limite di sicurezza per i tessuti duri e che un dentifricio con un valore di RDA inferiore a 250 è sicuro per l’uso quotidiano. Gli standard ISO garantiscono che tutti i prodotti in vendita soddisfino gli standard di sicurezza.

grado di abrasività dei dentifrici• RDA 0-70 Bassa abrasività
• RDA 70-100 Media abrasività
• RDA 100-150 Alta abrasività
• RDA 150-250 altissima abrasività
• RDA >250 non idoneo
Attualmente non c’è obbligo di legge di aderire a questi standard specifici. Ma risulta molto complicato ed oneroso per le aziende produttrici stabilire il valore RDA di ogni dentifricio. Per questo motivo le aziende del comparto dentale si sono autoregolate riducendo per quanto possibile l’impiego di abrasivi potenzialmente dannosi e prediligendo sostanze che comunque rientrano nei parametri di sicurezza prendendo a riferimento la durezza delle sostanze secondo l’indice di Mohs.

A cosa servono gli abrasivi?

Conosciamo bene lo scopo detergente dei dentifrici: la rimozione di placca batterica e pigmentazioni superficiali durante lo spazzolamento. Per aumentarne l’effetto sono stati ampiamente utilizzati degli agenti abrasivi unendo l’azione dello spazzolino con la loro azione meccanica.
La rimozione della placca dentale è importante per aiutare a prevenire la progressione delle malattie placca-correlate, carie e parodontite. Oltre a rimuovere l’accumulo di placca in modo più efficiente, un corretto spazzolamento con un dentifricio contenente abrasivi è efficace per rimuovere le macchie dei denti relative a vari alimenti, bevande e prodotti del tabacco.
Ma le abitudini di vita quotidiana hanno un’influenza mirata andando ad agire sul rischio di usura dei denti. Tre sono i fattori che possono favorire l’usura progressivamente: abrasione, derivante dall’interazione dei denti con altri materiali, attrito, causato dal contatto fra i denti ed erosione, dovuta all’attacco acido ambientale o alimentare. Per capire meglio i fattori che contribuiscono al processo di usura possono essere: una dieta ricca di bevande e cibi acidi, bruxismo, spazzolamento dei denti troppo aggressivo, basso pH del cavo orale (reflusso acido, disturbi gastrointestinali, bulimia nervosa) e abitudini di igiene orale.
Relativamente a questi fattori, lo spazzolino da denti con dentifricio contenente abrasivo da solo provoca un’usura minima. Ma l’unione di questi fattori e il perdurare della loro azione nel tempo possono portare a gravi danni a carico delle strutture dure del dente.
Per questi motivi se da una parte risulta importante limitare l’uso di sostanze abrasive durante la detersione quotidiana, altrettanto importante è scegliere prodotti mirati che agiscano remineralizzando lo smalto e andando quindi a svolgere un’azione protettiva per i denti.

Dott.ssa Chiara Lorenzi

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